CAMPO SCUOLA 2023

 

Il camp estivo Afadoc si è tenuto quest’anno dal 2 al 15 luglio presso il Villaggio La Risacca di Porto Sant’Elpidio.

I partecipanti sono stati 19: 7 per il gruppo dei giovanissimi, dagli otto ai tredici anni (scuola primaria/media), e 12 per il gruppo degli adolescenti, dai quattordici ai diciassette anni (scuola superiore).

A prendersi cura di loro, oltre alla presidente Afadoc Cinzia Sacchetti, ben sette persone: una pedagogista/psicomotricista, una educatrice e una giovane accompagnatrice per il gruppo dei piccoli, una psicologa, una scrittrice per ragazzi e un giovane accompagnatore per il gruppo degli adolescenti. A loro si sono unite per un giorno una ginecologa e per la seconda settimana una nuova educatrice.

La prima settimana è stata dedicata alle attività vere e proprie dei due gruppi, la seconda è stata riservata  alla vacanza di un gruppo più ristretto di adolescenti, con tanto mare, piscina e gite organizzate nelle vicine mete turistiche, la prima a Recanati al Museo e alla Casa di G. Leopardi e la seconda a Fermo alle Cisterne romane, al Teatro e al borgo di Torre delle Palme

I due gruppi hanno lavorato in maniera indipendente:
i giovanissimi si sono dedicati alla preparazione di uno spettacolo teatrale. Insieme hanno letto il libro Afadoc “L’albero di Sara”, che racconta la storia di un albero al quale la strega cattiva taglia le radici per impedirgli di crescere e camminare per il mondo. La storia è stata scritta molti anni fa proprio da Sara, una bambina in cura con l’ormone della crescita che, dopo aver frequentato il camp per diverse edizioni, quest’anno ha voluto partecipare come accompagnatrice. Per i bambini è molto importante potersi rapportare con i colleghi più grandi, quelli che hanno vissuto la stessa esperienza e ce l’hanno fatta. È fondamentale per loro vedere come questi ragazzi in cura con l’ormone della crescita, che frequentano con profitto le superiori e l’università, hanno progetti di vita e continuano ad impegnarsi per l’associazione.

Il gruppo degli adolescenti ha lavorato invece su una serie di attività mattutine molto strutturate dal titolo “Io e gli altri. Tra la paura del giudizio e la possibilità del confronto”. Grazie a schede didattiche, attività di role-playing, disegni, produzioni di testi, volti ad incrementare la riflessione sulle proprie modalità interattive e l’autoconsapevolezza rispetto ad emozioni, atteggiamenti e pensieri che possono agevolare o ostacolare le relazioni interpersonali, i partecipanti si sono messi in gioco cercando di capire che ruolo in genere assumono nei gruppi e come migliorare la propria capacità relazionale e la comunicazione all’interno del gruppo.

Nel pomeriggio, invece, si sono dedicati a scoprire la propria voce per migliorarla e allenarsi a leggere in modo espressivo. È stato dato spazio anche alla creatività con la sperimentazione dei quadri-poesia.

Un pomeriggio è stato dedicato all’incontro con la ginecologa, durante il quale i ragazzi hanno potuto chiarire tutti i dubbi sul mosaicismo della sindrome di Turner, sul target di crescita, sulle funzioni del Gh e molte altre questioni relative alla loro condizione.

Nel camp di Afadoc anche il tempo libero, dedicato ai giochi in spiaggia o in piscina, alle chiacchiere al bar o durante i pasti, alla partecipazione all’animazione del villaggio risulta comunque formativo. Lo è per i partecipanti, che devono imparare a gestire in autonomia la somministrazione delle terapie, soprattutto “la punturina serale”, sempre sotto l’attenta sorveglianza degli adulti; tenere in ordine la propria casetta e i propri vestiti, rispettare gli orari. È l’occasione per sperimentare le nozioni di comunicazione assertiva per gestire al meglio la vita comunitaria, districarsi tra desiderio di autonomia e rispetto delle regole richieste dall’associazione per la migliore organizzazione e sicurezza del camp.

Ma, contemporaneamente, il tempo libero è anche un tempo indispensabile per i responsabili e gli educatori per osservare e valutare i singoli partecipanti e i due gruppi nel loro insieme: solo in questo modo potranno preparare le attività dell’anno successivo modellandole sulle reali necessità e caratteristiche dei bambini e dei ragazzi.

Quest’anno il camp ha perso per sopraggiunti limiti di età il gruppo storico degli adolescenti alle prese con la maturità. Ma ha registrato molte presenze nuove, bambini e ragazzi che sperimentavano per la prima volta questa formula: alcuni conoscevano già l’associazione avendo partecipato con la famiglia ai workshop Afadoc, altri sono arrivati proprio grazie alla promozione del camp nei reparti di endocrinologia pediatrica e sui social.

Vederli tornare a casa dispiaciuti che l’esperienza fosse già finita è stata per gli organizzatori una vera soddisfazione!

 

 

 

Ecco una gallery fotografica: